martedì 4 settembre 2007

NOTTE DI LUCE - Philip José Farmer

Davvero vergognoso, più di due mesi per leggere un libro che vale molto più di tanti altri.

Il motivo di questa lentezza davvero non la so, ma immagino perchè sono stata impegnatissima....a pensare a cose inutili. Sicuramente piacevoli, ma inutili. A inseguire farfalle pericolose (come quelle di Eternopolis) e ad alzare soltanto polvere dopo una corsa nel deserto. Quel che dirò non è certo niente di nuovo per chi macina libri alla velocità della luce (cioè al mio esatto contrario) ma se non altro servirà a me da promemoria e chissà per cosa.

Questo libro, che poi è una serie di racconti, ha come protagonista un prete, o meglio, uno che nel frattempo lo diventa. Un prete cristiano alla stregua di Fra Cristoforo (sì quello de I Promessi Sposi) e che ha tutto il fascino di chi ricorda di essere stato in un modo e se ne ritrova in un altro, perchè diciamocelo, mica si cambia davvero poi alla fine! Si diventa migliori, ma con quelle caratteristiche.

Philip José Farmer intanto si inventa una religione nuova, il boontismo, e prende diversi elementi da alcune religioni perdute (zoroastrismo, civiltà egiza, etc) per creare una religione tipo possibilissima e interessantissima. "Vera", se ci piace di più.
Io con tutto questa mio filosofeggiare, non ci ancora aveva pensato (mi sono avvicinata più alla visione di Dick, naturalmente, ma non certo nei fumetti per ragazzi!) ed ho trovato questa " storia delle religioni future " davvero coinvolgente. Un libro per un antropologo, oserei dire, un antropologo che ha la fisima del futuro, di guardare i comportamenti umani del presente per poi spostarli se non molto avanti nel futuro, almeno nello spazio, esattamente come ha fatto Farmer.
Uno scrittore di fantascienza è anche questo, non solo immaginare o usare le scoperte più recenti, ignari ai pochi, per scrivere qualcosa che verrà, è anche prevedere cosa ci accadrà con un comportamento di oggi. Capire cosa sarà la religione per noi, tra 100 anni, con una subcultura che ci gira attorno. Forse si tratta più di sociologia? Non saprei.

Il libro dicevo è composto da racconti molti lunghi, che hanno sempre lo stesso protagonista, ma non tutti sono validi come i "Notte di Luce", questo mi fa desistere di acquistare altri libri di Farmer (ho abbandonato Il Libro Viola) perchè alle volte lo trovo macchinoso. E' come se alle volte avesse degli sprazi di intuizione acuta e invece in altri scriva con più "terra ferma sotto i piedi".

Sicuramente prenderò il "Costuttore di Universi", questo sì.

Ne approfitto anche per segnalare la mia libreria virtuale:
http://www.anobii.com/people/danielazeta/

non so chi l'abbia pensato anobii, ma la trovo un'idea geniale!

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